Non è una cometa, non è un asteroide né tantomeno un’astronave aliena e non è neppure un iceberg di idrogeno. Che cos’è allora?
Il mistero sulle origini e sulla struttura molecolare del misterioso viaggiatore interstellare Oumuamua non sembra, per il momento, trovare soluzione.

Oumuamua, il primo oggetto interstellare osservato, che attraversa il sistema solare, venne scoperto il 19 ottobre 2017. Questo particolare nome significa “messaggero che è arrivato prima da molto lontano”, in lingua hawaiana.
All’inizio era stato classificato come semplice asteroide ma, in seguito, gli scienziati hanno scoperto che possiede un’accelerazione non gravitazionale, proprietà che è una caratteristica delle comete.
Tuttavia, questo misterioso corpo celeste non rientra neppure nella categoria delle comete, a causa delle sue dimensioni troppo grandi e, soprattutto, della sua stranissima forma: Oumuamua sembra un sigaro lungo 400 metri e largo 35 metri. Il corpo è anche caratterizzato dal suo particolare moto caotico, dovuto probabilmente a uno scontro con un altro corpo.

All’inizio del 2020, un gruppo di astrofisici aveva suggerito che Oumuamua potesse essere un “iceberg di idrogeno”, composto da ghiaccio di idrogeno molecolare. Alcuni ipotizzavano perfino che potesse essere una tecnologia aliena dotato di vele solari.
Una nuova ipotesi è però nata da un recente studio, di Yun Zhang (Accademia cinese delle scienze) e Douglas Lin (Università della California), in cui viene spiegato come sotto la forza di marea di stelle o grandi pianeti possano originarsi oggetti con una forma così particolare.
Le forze di marea sono una conseguenza della forza gravitazionale.
Supponiamo che un corpo subisca una forza gravitazionale di un altro corpo. Se il primo ha delle dimensioni non indifferenti, una sua parte sarà più distante di un’altra dall’origine dell’attrazione gravitazionale. Questo suo lato più distante subirà una forza gravitazionale più bassa del lato più vicino. Questa differenza di forze tende a distorcere la forma dell’oggetto senza però variarne il volume.

In conclusione:
Che cosa sappiamo?
- Proviene dall’esterno del sistema solare
- La sua traiettoria è iperbolica
- Non sembra una cometa, ma si comporta come tale
- “Rotola” nello spazio.

Che cosa non sappiamo?
- Da dove proviene?
- Di che cosa è fatto?
- Cosa sta facendo adesso?